LE SEDI ANTICHE E L'ATTUALE

 

 

Il R. Istituto Tecnico di Teramo ebbe la sua prima sede nei locali detti di S. Anna, al Corso, nei quali ora è alloggiata la Pi­nacoteca. Più tardi esso passò in via Delfico, nella casa Cerulli, unita allo storico palazzo Delfico, usufrendo, anche, di alcuni ambienti di detto palazzo. Ma, essendo i locali insufficienti e angusti, l'Amministrazione comunale che reggeva le sorti della città dal 1895 al 1904, e che era presieduta dall'avv. gr. uff. Luigi Paris, ebbe l'idea della co­struzione di un palazzo ampio e decoroso, destinato ad accogliere l'Istituto-Tecnico e la Scuola-Tecnica, e che fu chiamato Tecnomasio. Il progetto del Tecnomasio ebbe avversioni vivaci in seno al Consiglio Comunale, da parte della Opposizione, della quale era a capo il vecchio e compianto deputato on. Giuseppe Cerulli-Irelli. L'Opposizione non era contraria alla costruzione dell'edificio; ma combatteva il progetto a causa della spesa (mezzo milione, più o meno), che allora sembrava eccessiva, e della ubicazione, ritenendo che fosse un errore costruire un palazzo per le scuole fuori della città e presso uno dei fiumi, dai quali la città stessa è circondata. Seguirono polemiche giornalistiche e comizi sulle questioni sollevate attorno alla costruzione del Tecnomasio; ma il progetto, fu, alla fine, approvato, e la costruzione dell’edificio non tardò ad essere iniziata. Se non che, a sèguito di talune contrarie vicende, di na­tura economica, i lavori vennero interrotti. Nel frattempo, sostituita all'Amministrazione comunale presieduta dal Paris, altra Amministrazione, uscita dal seno della opposizione, riuscita vittoriosa nei comizi elettorali amministrativi, dopo le elezioni politiche del '904, l'avv. Carlo Scarselli, consigliere comunale della nuova maggioran­za, che aveva fatto parte della opposizione dell’Amministrazione precedente, riprese l'agitazione contro la costruzione del Tecnoma­sio, presentando una mozione con la quale si proponevano alcune permute fra il Comune, altri Enti e la Società assuntrice dei lavo­ri, la quale ultima, peraltro, avrebbe dovuto demolire la parte già iniziata del fabbricato. Fortunatamente la mozione dello Scarselli, non accettata dalla Giunta comunale, non ebbe l'approvazione di tutta la maggioranza consigliare, e cosi i lavori furono potuti con­tinuare, e il Tecnomasio, attuale degnissima sede dell'Istituto Tec­nico, fu alfine festosamente inaugurato nell'ottobre dell'anno 1914. La sede odierna è costituita, pertanto, da un grandioso fabbri­cato, a 3 piani, che sorge fuori Porta San Giorgio, nel Viale Bovio, in posizione amena, piena di sole, di luce, di verde, con magnifica vista della dorsale appenninica e del Gran Sasso.

Esso fu costruito su disegno e per cura del compianto prof. Michele Passeri, già docente di Costruzioni nella Scuola.

Un’ampia e bella gradinata dà accesso all’atrio, su di una parete del quale spicca la lapide marmorea degli studenti caduti in guerra.

Altra gradinata conduce dall’atrio ad un vasto cortile poste­riore che serve per le esercitazioni ginnastiche all'aperto. Una parte di esso è adibita a podere sperimentale per la Sezione Agrimensura.

Il piano terreno consta di un ampio e luminoso corridoio, pavimentato a marmette in graniglia: in esso si trovano i gabinetti di Chimica, Fisica e Topografia con le rispettive aule speciali: il gabinetto di Costruzioni; l'aula di Disegno; l'aula del 4. corso di Ragioneria; la sala d'aspetto delle annue; lo stanzino per i bidelli; un gabinetto di decenza per le alunne; un secondo per gl’insegnanti (entrambi e water-closset) e i gabinetti degli alunni (purtroppo non forniti d'acqua). (Tutti questi vani sono pavimentati in esagone delle Sieci).

Nel primo piano, i cui locali hanno la stessa distribuzione del pianterreno, sono allogati: la Biblioteca, che serve anche da sala dei professori ed è ampia e sontuosamente addobbata; gli uffici di Presidenza e di Segreteria, pure decorosissimi ; il gabinetto e l'aula speciale per 1' Agraria; il gabinetto e l’aula di Scienze Naturali: altre cinque aule, e due gabinetti di decenza. Una parte di questo piano è, inoltre, adibita ad abitazione del custode. [Pavimentazione come sopra]. Nel secondo piano, dove ha sede anche la Scuola Complemen­tare, l’Istituto dispone di quattro aule per le classi Inferiori e di un’aula per la 4° classe superstite della Sez. Fisico-Matematica.

In tanta sontuosità di locali fanno non gradita impressione alcune deficienze, come quella di una decorosa balaustrata allo sca­lone d’accesso. Ad altre è stato provveduto nell'anno in corso. Si è, infatti, potuto ottenere che sulla facciata della Scuola fosse ap­posta la sua denominazione in lettere di ferro smaltato; che fossero intonacati i muri (ancora grezzi) dello scalone; che si costruisse una cappa di aspirazione nell’aula di chimica; che si rimbiancas­sero le aule: ed altre migliorìe di ordine estetico ed igienico si son chieste ed avute: come la pulitura dei vetri delle 180 finestre, la disinfezione settimanale delle ritirate degli allievi, ecc.

L'istituto ieri

 

L'istituto oggi